"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

venerdì 23 marzo 2012

E come fa il Cadbosaurus Willsi ? - Coratella d’abbacchio con i carciofi


Esiste un’amica (di lunga data e molto cara) con la quale ho condiviso fatti ed esperienze varie nel corso della vita:
-i cinque anni di liceo;
-i 4 di università;
-tutti gli altri fuori corso;
e poi ancora ben 10 anni di un lavoro davvero bello, che ci piaceva tanto ma da cui a un certo punto, causa crisi, ci hanno congedate. Sempre insieme.
Lei è quella, per chi non lo sapesse e fosse presente all’evento, che il giorno del mio matrimonio, con assoluta nonchalance, s’è fatta, suo malgrado, tutte le letture previste dal rito, dal momento che le altre donzelle prescelte si erano rese improvvisamente irreperibili, causa corse sparse e silenziose al pronto soccorso (o solo fuori dalla chiesa) per scongiurare uno svenimento (tanto perché quel giorno “deve” filare tutto liscio… ma ammetto che sotto la canicola di un pomeriggio di luglio la questione non era semplicissima).
Lei è anche quella che, senza mai perdere la padronanza di sé e il senso altissimo di ospitalità, s’è sciroppata tutte le 5000 foto del nostro viaggio di nozze la sera che aveva incautamente proposto di vederci tutti a casa sua, insieme a una coppia di futuri sposi, per aiutarli a organizzare il loro viaggio nei nostri stessi luoghi.
Dei malcapitati nubendi non abbiamo avuto più notizia, ma dubito che si risolveranno in futuro a chiedere qualsivoglia consiglio, a chicchessia.
Men che meno a Lei.
Che è anche quella che, in barba alle più sofisticate e incontestabili tabelle con tanto di grafici per regolare lo svezzamento dei neonati, la sua bimba ha deciso di crescerla a farine alternative, nutrienti e corroboranti pappe di miglio, orzo e avena, niente proteine e ritorno all’origine di alimenti (vegetali) rigorosamente sani e bio.
(Difatti ci si incontra puntualmente sull’uscio del Natura Sì)
Da tutte queste premesse in effetti si poteva forse intuire che anche i giochi e gli intrattenimenti per la piccola potessero essere tutt’altro che ordinari e scontati.
Li incontro un pomeriggio di qualche giorno fa: lei, la pupa in braccio (col sorriso assassino a tutta gengiva, intervallato dalla presenza giusto di 5-6 dentini, due occhietti vispi e furbissimi e l’aria di chi la sa molto lunga) e il marito con la borsa della spesa prontamente poggiata a terra prevedendo il prolungarsi della sosta.
Baci, abbracci, grandi sorrisi e poi, la mia domanda : “allora, che dice sta gnoma?” piena di aspettative.
Tanto che mi piazzo lì ansiosa e tutta contenta in attesa di sentirla mimare come fa il gatto, come fa il cane, fino magari a spingersi, esagerando,  chessò, pure al verso del leone, toh! che provate un po’ voi a emettere un roooaaaar sufficientemente cavernoso ma che al contempo risulti facilmente replicabile da una pupetta di 1 anno! (il tutto poi presupponendo, sempre, di aver ampiamente accantonato la consapevolezza di trovarsi in mezzo a una strada frequentata ed eliminato l’aggettivo ridicolo dal proprio vocabolario interiore).
E comunque la questione non si pone proprio perché non sono questi gli animali eletti dalla mamma della gnoma.
È trattenendo il respiro e con enorme curiosità, a quel punto, di sapere pure io come fanno, che la sento rivolgersi alla bimba, con la consueta nonchalance, per chiederle:
“ Elena, come fa il CAMALEONTE?”
Che al limite potrei pure arrivarci, con qualche piccolo sforzo e un po’ di tempo per pensare.
Ma quest’ultimo non ce l’ho perché è già pronta la seconda domanda:
“E il BRADIPO????”
E me ne sono stata lì, rapita ed estasiata, a guardare la pupa estrarre e ritrarre velocemente la lingua come il più lesto dei camaleonti o ciondolare pigramente la testa da una parte all’altra come il più indolente dei bradipi.
E pensare che fino a quel momento mi sentivo alternativa e originale solo per aver insegnato, alla bimba (di un anno più grande) di cui mi occupo, il balletto di don lurio sulle note di Testa-spalla baby one two, three……………
(e comunque, per la cronaca, la gnoma di cui sopra sa fare pure il leone!)

@@@@@@@@@@
 
Già fotografare un secondo è impresa titanica, cimentarsi con delle interiora spezzettate diventa quasi impossibile. Percui se deciderete di replicare questa ricetta non sarà certamente perché sarete stati folgorati dalla sua immagine, davvero poco appetibile. Nello specifico dunque si tratta di fidarsi semplicemente sulla parola e di abbandonarsi al desiderio puro di sperimentare….
Protagonista indiscussa della colazione di Pasqua, insieme a uova sode, salame corallina, pizza umbra al formaggio, e poi colomba e uova di cioccolato, va mangiata caldissima e accompagnata preferibilmente da fette di pane sciapo con cui fare la scarpetta nel paradisiaco sughetto che sprigiona (consiglio che mi sento di dare anche a chi, come me, non impazzisce per le interiora, ma per i carciofi e per intingoli e sughetti in generale sì e questo della coratella è veramente unico!) . Una colazione di questo tipo, più o meno appena svegli, stroncherebbe subito gli stomaci di chi magari è abituato a uscire di casa dopo aver trangugiato a malapena un caffè in tutta fretta. Ma Pasqua è Pasqua e a casa mia, magari puntando la sveglia abbastanza presto, magari facendo slittare l’ora del pranzo parecchio più avanti... per tradizione, non manca mai e anzi, la si aspetta e prepara con ansia e grande cura!

Ingredienti (per 4)
1 coratella d’abbacchio freschissima (rivolgetevi al vostro macellaio di fiducia o stringete amicizia con un addetto al banco macelleria del supermercato)
carciofi
cipolla
1 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d’oliva
sale
pepe
 
Procedimento
Pulire bene la coratella, sciacquandola più volte, asciugarla con carta da cucina e tagliarla a pezzetti. In un tegame largo far soffriggere la cipolla tritata con un po’ d’olio e quando è imbiondita unire la coratella, aggiustando di sale e pepe. Trascorsa una decina di minuti, sfumare col vino bianco, quindi lasciare cuocere una mezzoretta di cui si approfitterà per pulire e tagliare a spicchi i carciofi.
Unirli alla coratella, aggiungendo un po’ di acqua calda se occorre e portare a termine la cottura.
N.B.: c’è chi sostiene sia meglio cuocere separatamente le varie parti della coratella, procedendo secondo il tempo di cottura richiesto (prima il polmone, poi il cuore, quindi il fegato), oppure cuocere separatamente i carciofi e unirli quasi all’ultimo. A casa mia, dai tempi di nonna, s’è sempre cucinata in questo modo e spazzolata regolarmente tutta!!

Con questa ricetta partecipo al contest del blog Fornelli profumati



23 commenti:

  1. Arrivo prima a commentare questo post ma un po' in ritardo per il precedente!!! Ho letto con piacere che hai ricevuto il libro della Maraini!!! Evvai, felice che il maritozzo te lo abbia regalato e felice che tu abbia avuto voglia di riprovarci!! Poi mi dirai cosa ne pensi, sono curiosa e interessata alla tua opinione. Sempre restando in tema di libri, io sto leggendo al momento "La cucina del buon gusto" da poco uscito in libreria ma...bah..uff...un po' (parecchio) irritante...

    E ora voglio la registrazione del verso del camaleonte e anche quella del bradipo!! No, scherzi a parte, chapeau alla tua amica, per certe cose ci vuole pazienza e dedizione e non tutti ne hanno quando si tratta di pappe pronte e omogeneizzate. E poi vuoi mettere, una bambina che già conosce il verso del camaleonte avrà notti popolate da animali bellissimi e insoliti.

    Pensando ai bambini sai cosa mi viene in mente? Che non sopporto quei genitori che dicono "come fa il bau bau? E il miao miao?". Non sono da prendere a sassate????

    Vabbè, chiudo sto siparietto va!!! Buona giornata e buon fine settimana! :)

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  2. P.S. non ho detto la cosa più importante, ovvero che dopo aver provato la tua coda alla vaccinara stai tranquilla che sarà la volta della coratella d'abbacchio con carciofi!!! Tu sei fonte d'ispirazione!!!! Bacione

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    1. Aò ce sarai!! Perchì sì, io devo ancora fare gli gnocchi di semolino ma non sai quante volte al giorno ci penso e anelo a un po' di tempo libero per potermi finalmente cimentare! ma prima o poi...ci riuscirò!!
      Davvero il libro della Hornby non ti fa impazzire? e io che non vedevo l'ora di leggerlo!! Stando così le cose...do la precedenza ad altri della lista!
      Quanto a bau bau, qua qua qua e "fai la pappa, fai la nanna, mangia la ciccia"...sono d'accordo con te: a sassate!!!
      Baciotti, buona settimana!!

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  3. Ahahaha ma è mitica la tua amica!!! molto particolare.. ma come si fa a insegnare alla propria bimba il verso del bradipo.. ahahahaahahah o del camaleonte! ahahaahahahah ma è una grande pure la piccoletta!!! che taglio!!! Ottima la coratellaaaaaaaaa.. ma oltre che con la cipolla non l'avevo mai mangiata! Bella idea con i carciofi! e basta poi.. non mi far pensare alla colazione di Pasqua che mi viene fame! baci e buon w.e. .-)

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    1. Uh a chi lo dici, claudiè!! Io non vedo l'ora che arrivi soprattutto per la pizza al formaggio che adoro e che non si sa perchè si deve fare solo una volta l'anno per quell'occasione!
      E poi vabbè...la corallina, le uova di cioccolato....basta, va!
      Baci, buona settimana!!!

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  4. Che bello avere di queste amicizie! Però..a quella bimba qualche bel micetto o un simpatico cagnolino..no dico, non che abbia nulla contro i camaleonti o i bradipi, anzi quest'ultimi grazie alla saga dell'Era glaciale mi sono diventati simpaticissimi :-D ma è pure difficile mimarli!! Contenta lei, loro :-D
    Che bello conoscere queste tradizioni culinarie! Io non mangio abbacchio, capretto eccetera, ma la foto mi piace e mi ingolosisce moltissimo! Qui da noi alla vigilia di Pasqua si prepara "maghiritza" una minestra di riso con le frattaglie di agnello e verdura, io non l'ho mai mangiata ma a chi piace è una ghiottoneria! Ciao carissima buon fine settimana

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    1. Hai ragione Ornella cara, è bellissimo conoscere le tradizioni culinarie di altri paesi e mi piacerebbe proprio fare una colazione di pasqua lì dalle tue parti: della maghiritza non conoscevo nemmeno l'esistenza e immagino quante altre prelibatezze si prepareranno!
      Grazie mille, un abbraccio lungo da qui a laggiù e buona settimana!

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  5. La tua amica mi è simpaticissima! Mi piacciono le persone fuori dagli schemi e una madre che insegna il verso del bradipo, sicuramente lo è!
    Eddai, viva viva l'originalità e non essere intruppati nella massa! :-)
    Adesso, però, ho un problema, serio, molto serio: come faccio a dirti, che dopo il coniglio, non mangio neanche l'agnello?
    Ecco, l'ho detto! I carciofi, quelli si, li mangio eccome! Magari un piattino preparato alla Giudia?
    Un bacione grandissimo e buon fine settimana

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    1. Non è un piatto facilissimo in effetti..e difficilmente riscuote consensi unanimi, anche perchè oltre che di agnello (già difficile di suo), parliamo di interiora!
      Quindi cara Giò, me lo puoi dire tranquillamente visto che nemmeno io impazzisco per questo piatto, di cui apprezzo però particolarmente i carciofi che dal sughetto della coratella prendono un sapore davvero squisito!
      Tuttavia guarda: ce ne facciamo un paio alla giudia e chi s'è visto s'è visto!!
      bacione grandissimo a te, buona settimana!!

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  6. Grazie per aver partecipato al mio contest! Ciao Terry

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  7. Bello leggere di amicizie così ma meno bello vedere le foto....perdonami ma non je la posso fa!!!potrei convincermi a provarla di nuovo con questo abbonamento carciofi....niente male;-) kiss

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    1. Ma come, nemmeno la splendida e slurposissima foto che ho fatto è riuscita a convincerti??
      (già produco ciofeche, poi mi metto pure a fotografare interiora!!!! Ho delle belle pretese e molta considerazione di me, non c'è dubbio!)
      Cara Fede, nessun problema: 3 carciofi e via, risolviamo così!
      Bacioni, buona settimana!!

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  8. Dopo aver letto questo post tutto d'un fiato, non potevo che fare 2 cose:
    1. commentarlo (che dire...difficilissimo per me poterlo replicare, credo che dalle mie parti il nome coratella non sia presente nelle tabelle di nessun macellaio!)
    2. seguire il tuo blog!!!! la favella davvero non ti manca!

    3. invitarti per un caffè virtuale da me! (lo so che avevo detto solo 2....)
    Ciao
    Stella

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    1. Cara Stella, benvenuta, grazie infinite del commento e degli apprezzamenti e soprattutto del caffè che sono passata a prendermi, come hai potuto vedere, molto volentieri!
      Torna a trovarmi, buona settimana!

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  9. In quanto legittima zia della gnoma in questione posso testimoniare che sa anche fare il granchio, l'aquila, il gabbiano, oltre che agli intramontabili classici gatto, cane, maiale, pecora, pulcino, pesce,uccellino, mucca, gallina, papera, cavallo, farfalla...ma il più divertente è il gallo che lei fa proprio come il gallo (sembra una registrazione!). Poi, in quanto pedagogista aggiungo che per i bambini tutto è originale e nulla convenzionale! Anche a tavola!!!!

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    1. Cara legittima zia, sono davvero felice di questa tua testimonianza di cui ti ringrazio infinitamente!
      Il gallo mi sfuggiva, ma ho potuto gustarmelo proprio l'altro giorno durante il viaggio in macchina verso casa (oltre ad aver chiesto espressamente la replica di bradipo e camaleonte) e confermo che è mitico!
      Il granchio però mi manca: devo assolutamente rivedere la gnoma al più presto per colmare la lacuna, anche perchè mi riesce davvero difficile immaginarlo...
      (certo che il gabbiano pure...).
      Ho saputo inoltre di uno spassosissimo tg in LIS durante un pranzo........
      E, tralasciando la gnoma, ho appreso, soprattutto, la bella novità!!!!
      Ti abbraccio!

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  10. Fotografare la carne è molto difficile, le foto che vedi belle sono tutte ritoccate o a carne cruda, questa tua ricetta piace molto le interiora sono tra le parti più prelibate

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    1. Grazie Gunther!!! Tu sì che sei una bella iniezione di fiducia per la mia scarsissima abilità di fotografa!
      Veramente si fotografa carne cruda per renderla più appetibile?? Mi divertirei molto a scoprire i trucchi dei fotografi! Mi spiegava un'amica che spesso, quelle ritratte specialmente sulle riviste di cucina, non sono cose commestibili: vengono spruzzate di lacche o lucidanti per renderle bellissime ma...immangiabili!
      Grazie mille, ti abbraccio!

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  11. Queste sono le vere amicizie , quelle che danno senza chiedere, quelle che ti fanno ridere , che ti sono sempre vicine e grande che tira su la bimba a farine alternativa ! Bellissimo post e non ho mai mangiato la coratella ma mi ispira:-) baci

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    1. Oh che bello, un'altra persona cui questo piatto piace!! Ti inviterei molto volentieri alla colazione di Pasqua per fartelo assaggiare! fammi sapere se deciderai di provarlo e se ti piacerà!
      baci a te, grazie!!

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  12. Beh, avevo detto che andavo a letto... ma poi quando entro dentro sto blog non resisto, leggo tutto, pure i commenti degli altri ( e che ce posso fa, so impicciona!!!)
    La prima cosa che ho pensato è stata "Dio li fa e poi li accoppia"! Deliziosa la tua amica. Mi piacerebbe conoscere lei e la simpaticissima gnoma! Io ho una minignoma di 5 mesi, che già promette bene. Poi ti saprò dire!
    E poi, la vedo, dì bella o brutta la foto... poco importa! Io la coratella coi carciofi la mangerei anche in testa a un tignoso!!! E pure noi cuciniamo tutto assieme, ma che è prima questo, poi quest'altro... poi tanto si mischia tutto!!! Solo che la mangiamo solo io e mio fratello. Però mia cognata è bravissima a cucinarla... hehehehe. Io per me non la faccio mai. Per una persona non vale la pena. Però non devo pensare a quello che mangio, come per la pajata. Però è bbona, ammazza se è bona!!!
    p.s. Non diamo sassate ai bimbi e i genitori autori di bau bau e miao miao... mi sembra una esagerazione. Anche questo fa parte del mondo dei bimbi!!! mica dobbiamo essere radical chic a tutti i costi!!!

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  13. Ciao...ammazza..che piatto..brava e complimenti..se vuoi passa da me www.dolcesalatoetradizione.blogspot.com

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