"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

venerdì 27 luglio 2012

Vita, ruota che gira - Mousse di tofu ai frutti di bosco con cioccolato all’uvetta e scaglie di mandorle


Finisce qua.
Un altro capitolo della vita da accantonare e riporre con cura nella scatola dei ricordi.
Per ritirarlo fuori, scrollandogli un po’ di polvere di dosso, nelle occasioni più disparate, a distanza di tempo, in situazioni nuove.
Qualcuno tempo fa ha detto che il posto fisso è monotono e potrei perfino concordare se ci trovassimo in America anziché in uno sputacchio di nazione stretta tra tante altre e così strana e contraddittoria da far diventare questo assioma un paradosso…..O viceversa.
Ma anche in America mi sentirei di dissentire da questo pensiero quando ha a che fare con i bambini.
E con sentimenti profondi, piccole abitudini radicate, vite che si intrecciano e  si sovrappongono per il breve spazio di pochi mesi o di qualche anno, per poi staccarsi e riprendere ognuno la propria strada, consapevoli che la frase consolatoria “ma lo/a puoi rivedere ogni volta che ne avrai voglia” è solo un’illusione, e consolatoria nemmeno un po’, perché quello che non tornerà più è la quotidianità, i rituali di ogni giorno, salutarsi con gridolini di entusiasmo puro e frignare un po’ quando è ora di salutarsi (consapevoli però che ci si rivedrà il giorno dopo).
Mancherà il fare un pezzo di strada insieme.
E penso alle maestre, alle educatrici, alle infermiere, oppure alle tate.
Quelle improvvisate (ma dall’esperienza ventennale), capitate lì un po’ per caso un po’ per scelta fra una laurea in tutt’altra materia, un impiego decennale di tutt’altro genere e un progetto di vita ancora tutto da definire, ma dai contorni sempre meno chiari, come appunto la sottoscritta.
Che proprio improvvisata come tata non lo è, considerato che questa strada se l’è scelta consapevolmente e tenacemente tanto da concludere, a conti fatti, che nella vita le sarebbe certamente convenuto buttarsi su altre strade e percorsi di studio, anziché annaspare dietro progetti irrealizzabili, fare evoluzioni tortuose per poi tornare, gira che ti rigira, al punto di partenza.
Ma la storia non si fa con i “se” e questo è quanto.
 Che poi vedi tu se mo’ per il fatto che di figli miei non ne ho devo rinunciare pure al piacere di crescere quelli degli altri!
Sfigata (un pochetto, almeno su questo piano, mi sentirei di affermarlo) magari sì, masochista proprio no.
Che i bambini li adoro e a questo lavoro non rinuncerei mai (e perché dovrei?).
Ma il lato bruttissimo della precarietà lo avverti proprio nel cambiamento che, a un certo punto, ti si impone.
E che non è precarietà solo di lavoro ma proprio di esistenza tutta.
Una cosa un po’ diversa.
Il bambino cresce, è tempo di andare all’asilo e tu devi staccarti.
Lo saluti e sali su un’altra giostra.
Cambi ambiente, cambi zona della città, cambi le strade per arrivare ogni mattina e cambi bambino da accudire e crescere.
Ognuno con la sua personalità e le sue caratteristiche che finiscono per assimilarsi alle tue, perché lui impara da te ma anche tu, tantissimo, da lui.
Allora magari all'inizio riproponi giochi e filastrocche che però vedi non sortiscono lo stesso effetto.
E pensi: ma ho cambiato bambino! Devo ascoltare questo nuovo, non cercare di far rivivere passivamente quello di prima.
Finché ti riabitui, ti sintonizzi finalmente sul nuovo e arriva ancora il momento di staccarsi, e così via in una giostra continua che è, in fondo, metafora di vita.
Insomma, tutto questo per dire che si chiude un’epoca e se ne apre un’altra.
E dopo Sofia, Lorenzo, Elisabetta&Andrea, Giovanni, Viola e ora la piccola Elsetta, si tratta di voltare pagina ancora una volta.
Condurli per mano proprio lì, sulla soglia e poi lasciarli andar via.
Vederli correre e congedarli con un sorriso, perché è giusto e naturale così.
Perché un altro obiettivo è stato raggiunto, tanti traguardi tagliati e moltissime soddisfazioni ricevute.
Dopo averli incoraggiati mentre gattonavano e sostenuti mentre muovevano i primi passi a papera.
Aver accolto baci appiccicosi e schivato ciucci o giochi scaraventati in piccoli attimi di rabbia.
Solfeggiato ninne nanne e letto gli stessi libri di Pimpa e Peppa Pig fino alla nausea.
Caldeggiato sedute infruttuose sul vasino e asciugato innumerevoli pozzette di pipì lasciate un po’ ovunque.
Trasmesso giochi e filastrocche antichi ma sempre attuali e averne appresi altri nuovi e altrettanto belli.
Respinto assalti di pappe sputacchiate e assistito impotenti e solidali ai piantarelli e alle smanie per dentini dolorosi.
Resistito all'impulso di intervenire in difesa e lasciato che, alle prese con altri gnometti, sperimentassero le prime, piccole frustrazioni sulla propria pelle.
Fatto i primi codini a capelli finalmente abbastanza cresciuti o scoperto insieme la magia e la bellezza della vita negli occhi stupiti di chi vede ogni cosa per la prima volta.
E che poesia c’è dietro tutto questo?
Quella di una dolorosa ma bellissima e assoluta verità, valida per le mamme, così come per le tate.
Di oggi e di sempre.

E una donna che reggeva un bimbo al seno disse, Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di se stessa.
Essi vengono attraverso voi ma non da voi,
e sebbene siano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro il vostro amore ma non i vostri pensieri.
Poiché hanno pensieri loro propri.
Potete dare rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime,
giacché le loro anime albergano nella casa di domani,
che voi non potete visitare neppure in sogno.
Potete tentare d’esser come loro, ma non di renderli
come voi siete.
Giacché la vita non indietreggia né s’attarda sul passato.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli ,
viventi frecce,
sono scoccati innanzi.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito,
e vi tende con la sua potenza affinché le sue frecce possano
andare veloci e lontano.
Sia gioioso il vostro tendervi nella mano dell’Arciere;
poiché se ama il dardo sfrecciante,
così ama l’arco che saldo rimane.

(Kahlil Gibran)


@@@@@@@@@@@
Un dolcetto per consolarci un po’, a questo punto ci sta proprio bene! Oddio certo: qualche caloria, una manciatina di grassi saturi, zozzerie varie in più avrebbero contribuito all’innalzamento della serotonina in maniera forse più immediata e intensa del tofu, ma questo passa oggi il convento.
Che poi sarebbe la mia cucinetta, di cui finalmente mi sono riappropriata e nella qualche posso riprendere, con agio e tempi umanamente accettabili, a dare vita a esperimentini di vario genere come appunto questo qua.
Per la gioia dell’amato bene che alla parola “dolcetto” già immaginava di tuffarsi dentro nuvole di panna montata e sguazzare in oceani burrosi di pasta frolla….
Amore ho comprato il tofu!!!
oddio no: n’artra vorta??
Sì, ma per farci un dolcetto, questo lui (ancora) non lo sa! E chiariamo subito che la voglia di dolce, questa mousse qua, non è che la appaghi proprio completamente…
Bisogna dosare bene il miele (aggiungendo o sottraendo secondo i gusti), accettare la consistenza un po’ granulosetta del tofu, il suo persistente odore “di erba bagnata” che la prossima volta avrò cura di stemperare con qualche fogliolina di menta che male male non dovrebbe starci, mettersi l’anima in pace che della mousse (che richiama in automatico qualcosa di tremendamente goloso) ha giusto il nome.
Per il resto: da provare quando si ha voglia di coccole dolciarie sane e leggere (e di mettere alla prova, oltre che la pazienza del marito, la versatilità di questo tofu, manco fosse un blocchetto di plastilina da modellare come si vuole: ma il divertimento è garantito! e a me non smette mai di affascinare).
Sulla reazione dell’amato bene vi aggiornerò.

(ricetta tratta da DiVita magazine, trimestrale di attualità e benessere del gruppo Spar International, con qualche piccola modifica)

Ingredienti (x2)
150 gr di tofu
150 gr di frutti di bosco (mirtilli e lamponi)
2 cucchiai di miele di acacia (ma anche di timo)
Una manciatona di mandorle in scaglie
4 quadratini di cioccolato fondente (nel mio caso con uvetta)

Procedimento
Frullare il tofu insieme al miele e ai frutti di bosco.
Comporre dei bicchierini alternando la mousse con scaglie di cioccolato e di mandorle.
Decorare con basilico o foglie di menta, lasciare riposare in frigo almeno un’ora prima di servire.

22 commenti:

  1. O mamma.. mi sono commossa molto con questo post... Ti abbraccio forte.. è una ruota.. si va avanti.. ci saranno altri bambini da guidare un pò.. per un breve tratto di strada assieme! Un ottimo dessert il tuo.. smack e buon w.e. .-)

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  2. ps: l'exsquisa fa anche formaggi spalmabili normali.. quello senza lattosio è chiamato "alta digeribilità".. smack!!!

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    1. Grazie mille Cla,mi hai dato un'informazione davvero preziosa: d'ora in pi ci farò caso, la questione mi interessa molto!!!
      Grazie anche per tutto il resto e tanti baci, buona settimana!

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  3. bello bello bellissimo questo post mi ha molto intenerito, io ho tre figli e la tata è sempre stata la stessa ed è rimasta con noi anche se oramai figli vanno all'Università, le vogliamo molto bene e per noi è della famiglia è inconcepibile stare senza di lei.
    l'abbiamo anche spinta a farsi una famiglia sua per ben due volte ma non è stata molto fortunata e l'abbiamo sempre accolta a braccia aperte, l'affetto e l'impegno che lei ha fatto lo vediamo tutti i giorni nei nostri figli, grazie per questo racconto perchè mi ha fatto capire che abbiamo fatto più che bene

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    1. Grazie a te perchè le testimonianze "dell'altra parte" sono rare e per questo ancora più preziose.
      è vero che si entra a far parte in pianta stabile di una nuova famiglia (ancora di più, come nel caso della vostra tata se si vive insieme), proprio perchè se ne acquisiscono le abitudini, si crea un rapporto intenso con i bimbi e quindi con tutti gli altri componenti. Una delle bimbe di cui mi sono occupata l'ho tenuta dagli 8 mesi agli 8 anni, prevalentemente mentre studiavo ma anche dopo (ovviamente per meno tempo), quando ho iniziato a lavorare e due anni fa mi ha scelta come madrina di cresima: questa cosa mi ha commossa moltissimo e soprattutto riempita di orgoglio! Al mio matrimonio sono riuscita a trattenere la commozione tranne quando, sempre la tipa in questione, è salita sull'altare per una lettura...Sono rapporti che praticamente non si interrompono mai, certo ancora più intensi quando si vive insieme (ma io questo non l'ho mai fatto).
      Grazie a te Carmine per la splendida testimonianza, ti abbraccio, buona giornata

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  4. Tesoro mi hai fatto commuovere.
    La tua dolcezza penestra nell'anima e tutti quei bimbi sono stati fortunati ad averti sulla loro strada.
    Ora non posso che chiederti suggerimenti x la mia nuova avventura che presto mi travolgerà.
    Ti bacio forte dolcezza e rubo un cucchiaino di freschezza ;-)

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    1. Tanti baci a te: grazie di cuore Fede carissima!
      Quanto ai suggerimenti io credo che tu non ne abbia proprio bisogno (oltre al fatto che non sarei nemmeno in grado di darteli) perchè penso non ci sia niente di più prezioso ed appropriato della spontanità, dell'istinto e soprattutto della voglia di sintonizzarsi, anima e corpo, con disponibilità d'animo e consapevolezza di sè, sulla nuova, meravigliosa avventura! Basta questo e tutto il resto viene da solo...
      (mica starai mangiando i 6 etti di carne al giorno che ti hanno prescritto, vero?? ecco, su quello magari un piccolo suggerimento di lasciar perdere, pur da perfetta profana e ignorante in materia, mi sentirei di dartelo senza timore!!!!).
      tanti baci ancora, buona giornata panzetta bella!!

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  5. Che bello questo post e che bello il tuo blog. Ho visto che sei passata dal mio attraverso il blog di Chiara. Piacere di conoscerti. A presto. Ciao.

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    1. Ciao annarita, che bello averti qua!!!
      Grazie di essere passata, baci a presto!

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  6. Sarei curiosa di conoscere il sapore del tofu...bellissima ricetta e bellissime fotografie.
    Buona domenica!!!!

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    1. I complimenti sulle foto, che sono notoriamente una frana a fare (ma mi diverto tanto ad allestire tutta la scenografia che poi non so mai da dove inquadrare, come scattare, cosa ritrarre precisamente...), mi fanno letteralmente gongolare di gioia!!!! GRAZIE MARIABIANCAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!
      Eddai provalo sto tofu...e sappimi dire!
      Con la tua fantasia e la sua versatilità potresti farne faville!
      mille baci, buona giornata!

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  7. Manco per un po', ti leggo, e mi fai commuovere! Quando si parla di distacchi lo faccio sempre! Coi bimbi poi deve essere tremendo! Io non avrei mai potuto intraprendere la professione di Tata proprio per questo motivo! Questo significa anche che per il momento non avrò l'occasione di incontrarti sul treno!!! E lo scritto che hai messo di Gibran è bellissima! Vorrei dire la stessa cosa della tua mousse. Ma non posso esprimermi perché non l'ho assaggiata. L'aspetto è goloso, ma io non amo molto il tofu, o per lo meno non l'ho mai provato in versione dolce... potrebbe essere anche che mi piace da impazzire!!! Fa una cosa la prossima volta che lo prepari fammi un fischio, così provo!! Un abbraccio mia cara, e spero che presto ricomincerai con nuovi bimbi, nuovi sorrisi, nuove favole, nuovi dentini che crescono, nuovi gattonamenti.............

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    1. Elly, bella, quanto tempo pure io sono mancata dal tuo blog!
      Garzie davvero tanto delle parole bellissime, degli auguri, di tutto.
      e poi sì, i distacchi...a chi lo dici! Io sono quella dalla lacrima facilissima, non guardo filmoni d'amore se non rigorosamente da sola e lontana da occhi indiscreti in modo da poter piangere liberamente e senza freni...e le partenze, i distacchi, anche momentanei, anche solo per le vacanze e quindi per una prospettiva bella, mi mettono una tristezza che levate!
      Sul fatto del treno cara mia sarà ora che pure tu vada in ferie: per riposarti ma soprattutto disintossicarti della vita feroce dei pendolari!
      Quanto al tofu: non è che sia proprio il mio alimento preferito ecco, ma mi diverte tanto tutti gli impieghi che se ne possono fare. Eddai provalo pure te e poi mi dici!
      tanti, ma proprio tanti bacioni elly carissima e un abbraccio forte forte.
      Buona giornata

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  8. Quello che tu hai raccontato poeticamente in questo post l'ho vissuto anch'io quando ho fatto la maestra (soprattutto negli anni di precariato) e, anche se in misura minore, lo vivo ancora adesso con i miei alunni delle superiori. E' vero, sono grandi, sono ragazzoni di un metro e ottanta di media che ti riempiono gli occhi e l'aula e molti di loro hanno pura la barba che conferisce un'aria da "uomo", ma io li vivo tutti come fossero miei figli, e all'intervallo, anziché andare a fumarsi la sigaretta, restano con me a parlarmi della ragazza, dello sport, della moto, dei sogni che hanno... Poi arriva il momento di lasciarli andare e non si è mai pronti abbastanza :-) Buono, questo dolcetto strano! :-D

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    1. Ci credo cara lucy e non sai, ma mi sei venuta in mente proprio tu quando ho scritto questo post e ho parlato genericamente delle insegnanti.
      Perchè sì, non c'entra niente che siano grandi e vaccinati: ti rimangono nel cuore e basta, a ogni età.
      C'è un tizio (andrea) che ho guardato quando aveva 4 anni fino ai 10, insieme anche a sua sorella (quella cui poi ho fatto da madrina di cresima). Beh lui era veramente una peste: ingestibile, vivacissimo, indomabile, tanto che la madre appena conosciute mi aveva detto "vedi prima com'è la situazione, passa un giorno con andrea e poi mi dici se accetti o meno questo lavoro"!
      Ebbene ora la ex peste ha 17 anni e mezzo, gioca a rugby, è calmo, posato, dolcissimo ed è alto molto più di me. Quest'estate fa il bagnino in uno degli stabilimenti qua da noi ed io, che lo vedo tutti i giorni quando vado a passeggiare sulla spiaggia, e di natura sono piuttosto sdolcinata e appiccicosa, sono tentata ogni volta di saltargli al collo e dargli tanti baci, come quando era piccolo (dopo essere riuscita a domarlo!), tanto che quando c'è anche mio marito mi dice : "mi raccomando, ora se vedi andrea non fare che cominci a sbracciarti e a mandargli baci pure da lontano che può essere che stia rimorchiando qualche ragazza e tu così lo metti in imbarazzo!"
      Ha ragione, ma è più forte di me e per fortuna andrea, che mi conosce (e probabilmente vuole prevenire), prima ancora che io prenda a sbracciarmi e a inviargli baci da lontano, corre a salutarmi e a stamparmene uno sulla guancia che mi fa stare bene, buona e tranquilla finché non è uscito dalla mia visuale!
      Il fatto è che non riesco proprio a vederlo come un ragazzo, ma sempre come il bimbetto vivace che guardavo...pure con tutta la barba!
      Tanti baci a te Lucy, buona giornata
      (prima o poi riuscirò a passare dal tuo blog, giuro!!!!)

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  9. Carissima, le tue parole ci hanno toccato il cuore e ci sembra persino di conoscerti perchè le parole svelano molto di te!Viviamo in un mondo talmente duro che i bambini sono davvero la nota dolce, pura innocenza e pura vivacità e aiutarli a crescere è una responsabilità enorme ed è importante potere contare su persone che hanno la tua stessa sensibilità! Fossimo vicini.....ma il nostro augurio è quello di potere incontrare altri bimbi e sarà così!
    Un abbraccio e lasciati dire che quel dessert è da urlo!
    Sabrina&Luca

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    1. A belli, finalmente!!!!!!!!!!!!!!! ieri ho tentato di passare da voi a salutarvi ma mi diceva che c'era un virus e mi chiudeva la pagina, mannaggia!! Comunque bentornati e prima di tutto, congratulazioni per l'esame, Sabry: sei stata grande!!! hai tutta la mia stima e ammirazione perchè con una bimba piccola, e tutto quello che è successo nel periodo in cui stavi studiando non è per niente semplice.
      Brava, complimenti davvero! Ora goditi questo traguardo che te lo sei strameritato!
      Non ho fatto nemmeno in tempo a leggere tutto il post che mi ha bloccato prima, ma insomma, ho visto comunque le foto della piccola che è sempre più bella e simpatica! ha degli occhioni che ipnotizzano e quelle gambe grassocce e piene di pieghe mi fanno morire dalle risate: troppo forte, meravigliosa!
      Ahhhhh fossimo vicine...è vero, sarebbe bellissimo! (e anche divertente, sono sicura!).
      Grazie infinite dell'augurio che tengo stretto al cuore!
      Sono io che abbraccio voi, fortissimamente!
      E vi mando tanti baci!
      A presto!

      Elimina
  10. Cara Luna,
    sento molto ciò che scrivi. La precarietà, il lasciarsi qualcosa alle spalle, il ricominciare. Ma non credere di essere di nuovo al punto di partenza, perché questo non succede mai anche quando ne abbiamo l'impressione. Soprattutto nel mestiere che fai con tanta passione e convinzione, c'è molto di te anche in ciò che lasci. Una nuova avventura? Spalanca le braccia, chiudi gli occhi. Questo non vuol dire non guardarsi mai indietro, anzi. Io lo faccio di continuo e non vedo perché dovrei smettere.

    Ebbene, oggi sono malinconica, devi prendermi così.
    Quelle parole di Gibran le ho "regalate" a una mia amica quando è diventata mamma, mi chiedo se siano rimaste soltanto parole.

    Sai che io non posso neanche avvicinarmi al tofu? La metà con cui vivo non sarebbe d'accordo, ma potrei sempre accostarlo ai frutti di bosco e tacere sul resto.

    Un abbraccio grande grande e un bacione! In bocca al lupo per tutto.

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    1. Anche malinconica, cara betel, mi incanti sempre.
      Forse pure di più, figurati un po'.
      e certe volte aspetto di proposito a rispondere ai tuoi commenti: perchè sono carichi, densi, vorticosi (no, ma non mi viene la parola esatta, abbi pazienza, tanto so che capisci e la trovi tu)
      Vanno ponderati, lasciati sedimentare, ripresi e poi custoditi gelosamente.
      è vero: mai uguali quando si ricomincia, mai al punto di partenza.
      Di più, per ora non saprei dire, perchè non ho ancora finito di rifletterci.
      Eddai, prova a nasconderlo sto tofu, io lo faccio con tante cose che non potrei mai propinargli altrimenti (certo alcune si tradiscono dall'odore e mi sgama subito).
      figurati che dopo qualche perplessità ("ma che c'è dentro?") sta mousse gli è perfino piaciuta ("però ecco magari non la fare proprio tanto spesso...").
      Ti mando un sacco di baci! e grazie sempre, delle parole, della condivisione, di tutti i giri di pensieri scambiati, rinnovati, ampliati...credo di non poterne più fare a meno ormai!
      buona giornata giulietta bella!

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  11. Ho insegnato per diversi anni, sia alle superiori che lezioni private, di quelle che ti servono per guadagnare un po' di autonomia sia quando studi che appena laureata.
    Ebbene, ancora oggi, a distanza di molti anni, penso ai tanti alunni che ho incontrato e mi chiedo cosa faranno oggi, che persone sono diventate.
    Circa tre anni fa, ad una degustazione dedicata ai tè giapponesi, una ragazza mi salutò chiedendomi se mi ricordavo di lei.
    No, ma soltanto perché seppure abbia una memoria di ferro, sono molto poco fisionomista. Ma quando ho realizzato chi era, mi sono commossa: una ragazzina chiacchierina e allegrissima, che era diventata una giovane donna, molto più silenziosa, amante del Giappone e che stava tentando di diventare fotografa.
    Un incontro emozionante.
    Come emozionante è la tua mousse, mi ingolosisce molto.
    Un bacione

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    1. Certi incontri sono magici e ti riportano a galla tante di quelle emozioni che vorresti avvenissero ogni giorno.
      Ti riportano indietro per qualche attimo anche parti di te dimenticate o solo accantonate per un po'.
      E in ogni caso certi rapporti non si interrompono proprio mai.
      Grazie infinite cara Gio per la tua bellissima testimonianza.
      ti mando baci e l'augurio di una bfantastica giornata!

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  12. ahhhhhhaaaa
    avevo scritto un commento kilometrico
    spero sia da qualche parte e che tu riesca a leggerlo!!!
    :)

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