"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

giovedì 15 settembre 2016

Cefalonia dal fascino misterioso


Addormentarsi con il rumore delle onde, aprire le finestre al mattino e avere davanti solo la distesa blu del mare,

 sedersi in balcone e riempirsi gli occhi, la mente, il corpo, della luce di tramonti infuocati e di albe rosate, 

scendere il spiaggia in qualsiasi momento per vedere compiersi il miracolo della schiusa di uova di tartarughe Caretta Caretta.



Cefalonia è per me innanzitutto la spiaggia di Minies, un punto come al solito nemmeno segnato sulla mappa, un rifugio incantevole molto simile alla mia idea di paradiso.

Non avevamo una casetta vista mare, eravamo proprio dentro il mare. Fusi con lui. Abbracciati stretti dal suo profumo e cullati costantemente dalla melodia delle sue onde. Tanto da sperare ogni notte di non avere abbastanza sonno per potersi mettere in ascolto e passare minuti interminabili così, semplicemente sintonizzando il respiro sul ritmo della risacca e restare in ascolto dei suoni meravigliosi della natura.
Quella stessa capace, all' improvviso, di sconcertare e mettere in allerta. 

Due giorni di maltempo, una violenta tromba d’ aria e pioggia torrenziale come non si era mai vista da quelle parti.
Di notte. Di fronte a quel mare talmente placido da non crederlo capace di  trasformarsi così. 
Ma anche i fulmini hanno dato spettacolo sui monti retrostanti e sulla distesa d’ acqua improvvisamente divenuta spaventosa. E nemmeno loro hanno  scalfito l’ incanto di trovarsi in un luogo simile.
Bastava aprire la finestra per dimenticare cieli grigi, previsioni nefaste e addensamenti sparsi, 

e tornare a guardare quel mare, il sole che andava a tuffarcisi dentro al tramonto, la luna che di notte lo accendeva di infiniti bagliori,  perfino le nuvole che vi scolpivano sopra ghirigori misteriosi per non poter più fare a meno di amarlo. 

Di desiderare di vivere per sempre in un posto così.
Quella piccola baia, perlopiù sconosciuta alla folla, disseminata di nidi di tartarughe pronti a rigurgitare emozioni indicibili era per me tutto ciò che avrei mai potuto desiderare.
Da lì, da quel privilegiato punto di vista, sono partita a scoprire e piano piano a conoscere e amare anche il resto dell’ isola. Non immediatamente, non facilmente. Perché Cefalonia e un' isola difficile da amare a prima vista. Non offre bellezze immediate: devi andarle a scovare. Non ti rende la vita facile per raggiungerle: devi  faticare. Con le strade sconnesse, la segnaletica carente o del tutto mancante, i percorsi tortuosi fra montagne  e pianori  brulli e inospitali.

 Mare, montagne, scogliere altissime, lande deserte e colline rigogliose: il suo paesaggio cambia volto a ogni curva.

Che potesse avere aspetti diversi in ogni sua parte era una caratteristica che mi aspettavo. Che per abbracciarla tutta, da un capo all'altro occorressero pazienza e tenacia ( e soprattutto una macchina in perfette condizioni) è un dettaglio che non avevo considerato. Il problema non è la sua estensione, perché pur con i suoi 254 km di coste (è la più grande delle isole Ionie), i monti che sfiorano i 1650 mt, le scogliere a picco, i villaggi dei pescatori e le grotte e i fiumi sotterranei, in un paio di pomeriggi, tre al massimo, perlomeno nel mese di settembre in cui il turismo scema un po’, si possono toccare i punti di maggiore interesse.
 Il vero problema sono le condizioni disastrose delle sue strade.
Tanto per cominciare manca una vera e propria strada, lineare e agevole, che la attraversi da nord a sud, da est a ovest. Partono bene, dalla capitale Argostoli, svolgendosi in lunghi vialoni illuminati per poi perdersi subito dopo nell’ intrico infernale di tornanti, deviazioni, strade interrotte, vie alternative, immerse nell’ oscurità, che si inerpicano passando attraverso sperduti paesini di montagna.
Quello che non manca e strappa sempre un moto di stupore e ammirazione invece sono i panorami a strapiombo sul mare. Così a strapiombo che spesso paiono aver inghiottito intere parti di guardrail, venute giù chissà come. Da una parte il precipizio, dall’altra la montagna che incombe facendo franare giù pietre e massi a invadere la già risicata carreggiata. Insomma, guidare a Cefalonia non è impresa delle più semplici e se un pomeriggio programmate di andare da A a B, calcolate pure  il doppio del tempo che normalmente pensereste di impiegare guardando la mappa.
Alloggiare al centro della isola e pensare di cenare a Fiskardo, che si trova all' estremo nord è per esempio una vera avventura (l unico vantaggio è sfiorare gli strapiombi con guardrail mancante senza avere coscienza di quanto siano impressionanti perché tanto è tutto buio).
Questo in condizioni normali. Noi poi, dopo cinque giorni di permanenza abbiamo avuto il privilegio di sperimentare le medesime strade anche durante un temporale sfociato in nubifragio.
In quel caso conviene dirigersi verso la parte sud dell’ isola nelle belle località di Katelios, Skala, Paros, paesini lungo la costa in cui è piacevole passeggiare e trascorrere qualche ora (anche col maltempo).

La strada per arrivare è l' unica veramente costiera a livello del mare, senza strapiombi e abbastanza sicura (frane a parte) anche in caso di cattivo tempo.

Cefalonia, come quasi tutte le isole greche, ha belle spiagge che però, per quanto ci riguarda, non rappresentano le attrattive principali: eravamo già molto soddisfatti di aver scelto degli studios in riva al mare con lettini e ombrellone inclusi che nemmeno sotto tortura ci saremmo spostati di lì.
Abbiamo concesso due  sole eccezioni a quella che pare essere la spiaggia più fotografata della Grecia (Myrtos

apprezzandola dall' alto, in cui appare davvero splendida, e molto meno da vicino dove i ciottoli di cui è costituita, il fondale che digrada velocemente, le acque perennemente agitate, e la gran massa di turisti non ci hanno conquistati. E poi alla spiaggia rossa di Xi

dominata da imponenti scogliere ma anche quella invasa da distese interminabili di lettini e ombrelloni stretti gli uni agli altri.
Da vedere c’è molto, oltre alla capitale Argostoli, cittadina moderna senza particolari attrattive, fatta però di palazzine che non superano i due piani, un bel lungomare, un unico viale di negozi dal pavimento lastricato

 e soprattutto un grazioso ponte sul mare lungo 650 mt dove è piacevole passeggiare. Percorrendolo tutto si arriva nella penisola di Paliki, dove sorge Lixouri (ma dalla fine del ponte bisogna avere la macchina per raggiungerla), il secondo centro di Cefalonia che pare abbia conteso a lungo il primato di capitale con Argostoli.
La strada che collega i due centri è una delle più spettacolari e più malmesse, ma concentrandosi sul panorama se ne esce abbastanza felicemente. Su questa penisola sorgono un paio di monasteri che però, girando a vuoto per circa un’ora, cartina alla mano e indicazioni stradali sul nulla, non siamo riusciti a trovare…. 
Ma non è stato il caso più eclatante di segnaletiche farlocche: il Monastero di Agios Andrèas, infatti, 


disegnato e indicato chiaramente con questo nome sulla cartina dell’isola, siamo riusciti a trovarlo solo perché la Routard (del 2012!) ci ha rivelato che sulle indicazioni stradali risultava come Museo Ecclesiastico Monì Milapidion -  non si sa bene perché – e suggeriva di girare su una non meglio specificata strada sulla destra all’altezza dell’Hotel Ionis, che per fortuna ancora esiste! Un rebus sarebbe stato più semplice…
In compenso, senza cercarla, abbiamo scovato una chiesetta incastonata nella montagna e sepolta sotto il livello della strada su quello che un tempo era stato il letto di un fiume
Oltre ai tanti altarini votivi, sempre bellissimi, sparsi a ogni angolo

Gran parte dell’isola è stata ricostruita in seguito al terribile terremoto che la devastò nel 1953 e quindi tutto appare nuovo e moderno a parte i rari villaggi scampati al disastro e qualche pittoresco borgo tradizionale situato soprattutto nella parte nord, la regione meno devastata dal sisma.


Assos è uno di questi: un piccolo porticciolo su cui affacciano le case dei pescatori, rannicchiato dentro una baia abbracciata e protetta dalle montagne circostanti. 

Salendo alla fortezza sovrastante, lo si può ammirare dall’alto in tutto il suo incanto. La passeggiata verso la fortezza richiede una cinquantina di minuti all’andata e altrettanti al ritorno. In salita ma lungo una strada ombreggiata, almeno nel pomeriggio. 
Della fortezza, costruita nel ‘500 a scopo difensivo e poi usata come prigione, rimangono resti ben conservati,


 ma vale la pena arrivarci soprattutto per godere di un panorama spettacolare.

Fiskardo, sulla punta nord dell’isola, è un altro. L’immagine è da cartolina: un porticciolo anche questo, stracolmo di imbarcazioni su un lato e taverne e locali curati nei minimi dettagli sull’altro. In mezzo: una stradina stretta stretta in cui farsi largo fra tavolini e gente a passeggio.



La parte dell’isola che ci è piaciuta di più è stata quella centrale, fatta di bellezze naturalistiche e storiche, ma anche piccoli paesini in cui il fascino si è conservato immutato nonostante la ricostruzione. Mi è piaciuto tanto Kourkoumelata, borghetto molto carino ed estremamente curato, dai giardini privati alla manciata di locali pubblici, alla chiesa, fino alla bellissima terrazza da cui godere di una vista magnifica; ma soprattutto Spartià, una piazza con due bar, una chiesa, un ristorante in cui abbiamo mangiato – divinamente-  8 sere su 11 e un alimentari/emporio che vende di tutto.
Nei dintorni sorge la Fortezza di Agios Geòrgios (ingresso libero, ma aperta fino alle 15:30 con ultimo accesso alle 15), capoluogo di Cefalonia fino alla metà del ‘700 perché fino ad allora era una vera e propria città, circondata di mura, in cui vivevano 15mila persone. Anche da qui, la vista spazia fino al mare ed è un ottimo motivo per decidere di visitarla.

Sempre al centro dell’isola che si trova l’incredibile Lago Melissani, un lago sotterraneo (profondo 15 mt) formato da acque che scorrono sottoterra per 49 km attraversando l’isola da ovest a est. 

L’ingresso costa 7€ ma li vale tutti e comprende un piccolo giro in barca di circa 15 minuti, cui si arriva percorrendo un tunnel al termine di una scala. 

Non è possibile fare il bagno (anche perché l’acqua e la temperatura in genere della grotta sono piuttosto fredde), ma ammirare la luce che filtra dalla volta crollata sì. L’effetto è quantomeno suggestivo, specie nei riflessi turchesi dell’acqua e nella nebbiolina che si crea sulla sua superficie.

Poco distante sorge la Grotta di Drogarati (ingresso 5€)

risalente a oltre due milioni di anni fa, costituita da un unico ambiente ricco di stalattiti e stalagmiti purtroppo non abbastanza protette dalla mania dei visitatori di toccarle e rovinarle per sempre. Per andare dal lago alle grotte si attraversa Karavomilos, paesino bucolico fatto di graziose taverne in riva al mare, un mulino, un laghetto di acqua salmastra (proveniente da Melissani) abitato da anatre e un campanile sullo sfondo a completare il quadro. Merita sicuramente una visita anche il porticciolo di Agia Efimia, nei cui dintorni avremmo tanto voluto vedere il Monastero di Thematon da cui pare si goda di uno strepitoso panorama su Itaca, ma lo stiamo ancora cercando…
In compenso non può sfuggire il Monastero di Agios Gerassimos
meta di pellegrinaggi continui e doviziosamente indicato un po’ ovunque. È costituito dalla chiesetta originaria, in cui sono custodite le reliquie del santo e in cui si trova una minuscola apertura sul pavimento da cui si può scendere, per 4-5 metri su una traballante scaletta di ferro, in una stanza sotterranea che era la dimora del santo da eremita; e poi dalla chiesa moderna, ricca di affreschi coloratissimi. 


Nel giardino sorge un platano gigantesco che pare sia stato piantato dl santo stesso. 
Sulla via per raggiungere il monastero abbiamo fatto tappa a Razata (sempre grazie alle indicazioni della Routard che diceva di prendere “la strada carrozzabile sulla destra”…) e da lì al sito archeologico di Krani

con resti di fortificazioni ciclopiche risalenti al VII sec. a.C.). 
Siamo invece passati solo si sfuggita a Sami, rinunciando a visitare l’acropoli, il sito della città antica più importante dell’isola perché ci siamo capitati nel primo pomeriggio col sole a picco.

Capitolo a parte merita, naturalmente, la cucina. 
Oltre ai consueti piatti tipici ormai noti 

-  e alla feta in tutte le declinazioni possibili -

 abbiamo assaggiato alcune specialità che non conoscevamo, come l’Agnello Kleftikò:

 cartoccio di carne di agnello con patate, peperoni e formaggio.
 Il Briam

terrina di verdure miste e feta cotti in forno. 
La Cefalonian Meat Pie,

 torta di pasta fillo ripiena di carne e riso, una sorta di supplì gigante con la sfoglia al posto dell’impanatura. 
L’ennesima versione dello Stifado
spezzatino di carne di vitello questa volta con cipolle intere, cannella e vino; e poi polpette di zucchine

peperoni ripieni di melanzane e feta

e dolci, oltre a Baklava e Kataifi fra i più buoni mai assaggiati, nuovi per noi come il Galaktoboureko
torta di latte, uova, semolino racchiusa in un guscio di pasta fillo ricoperta, dopo la cottura, con succo di limone e miele.
E poi un liquore degno di nota, il Mastìcha

che si serve in piccole porzioni guarnito con una spruzzata di succo di limone e una spolverata di pepe e va bevuto tutto d’un fiato. Non è molto forte, ma piacevolmente aromatico e digestivo. È un prodotto a denominazione di origine protetta dell’isola di Chio. Anche in fatto di ristoranti siamo stati stanziali. Con due uniche eccezioni senza infamia né lode, abbiamo avuto la fortuna di trovare una taverna a conduzione familiare dove ci siamo innamorati al primo colpo della cucina (leggera, fatta con amore e, cosa che mi ha colpita particolarmente, con pochissimo sale – servito a parte- per dare risalto ad aromi, profumi, sapori), dei suoi proprietari, che in svariate lingue elencano piatti e ingredienti e al momento dei dolci, solo su richiesta e senza insistenze,  passano per i tavoli con un vassoio enorme su cui è esposto tutto il campionario della serata. Impossibile resistere. Ogni sera poi offrono un liquore diverso, per accompagnare il conto. Indispensabile prenotare, anche a settembre.
Tirando le somme: Cefalonia mi è piaciuta un po’ meno di Zante, ma non saprei dire con esattezza perché. Me la immaginavo più “curata” (ma non è il termine esatto) invece è solo molto più grande. Per il resto è, stranamente, molto più selvaggia. Forse è per questo che non posso fare a meno di ripensarla con nostalgia estrema e voglia di tornarci. Sarà proprio per il suo aspetto arruffato e confuso, contorto e mai lineare. O per le sue montagne bellissime e terribili da dover attraversare sempre. Sarà per il fascino magnetico di quelle piccole tartarughe, che se vanno e ritornano a  depositare le loro uova sulle sue spiagge un motivo ci sarà…



Qualche suggerimento:
Ammos Residence, con l’unica accortezza di prenotare con larghissimo anticipo (anche un anno prima): le stanze sono solo 14 e le prenotazioni vengono effettuate da un anno all’altro da frequentatori abituali. Camera enorme, angolo cottura spazioso e dotato di tutto, perfino formine per fare i biscotti ;-). Pulizie impeccabili ogni 3 giorni. Sorge a ridosso dell’aeroporto, ma i voli giornalieri sono pochi, non danno alcun fastidio ed è perfino bello vedere decolli e atterraggi mentre si è in acqua o dalla finestra della cucina.

Taverna Cavo Liakas, a Spartià. Tutte le foto di cibo sono state scattate lì.


22 commenti:

  1. Certo che, mentre cerco disperatamente di riadattarmi alla rutine, vedere simili foto e leggere descrizioni tanto dettagliate, sono un vero colpo al cuore. Sai che volevamo andarci quest'estate, poi abbiamo deciso di rimandare alle prossime vacanze. Farò sicuramente tesoro delle tue parole. Un abbraccio Luna bella

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    1. Lisa mia che fatica pure io a riabituarmi alla routine! ma ahimè ci tocca anche perché l autunno e subito appresso pure natale sono lle porte! E comunque pensare alle prossime vacanze aiuta e per quelle sì ecco, Cefalonia te la consiglio proprio, strade a parte! Buon ri inizio e tanti baci grandi grandi

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  2. Che bel resoconto! La Grecia è uno dei posti dove vorrei proprio andare!

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    1. Merita davvero e ogni sua isola è un mondo a sè! Grazie Nadia tanti baci

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  3. Bell'articolo Luna e le foto sono assolutamente fantastiche! Baci baci dalla Pennsylvania! <3

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    1. Grazie grazie bella mia!!!! Salutami Philly e tanti baci. A te!!!XOXOXO

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  4. mi hai fatto venire una immensa voglia di andarci...

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  5. bravissima, mi hai fatto conoscere un pezzetto di Italia in più.
    mandi

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  6. Ahhhhhh che meraviglia... mi hai fatto ricordare le nostre vacanze a Cefalonia.. nella quale spero un giorno di poter tornare.. Si.. ahimè le strade non son proprio il suo forte.. lo ricordo molto bene... Addirittura t'è piaciuta meno di Zante? tu pensa che a me tra tutte quelle visitate sino ad oggi.. Zante è quella che m'è piaciuta meno.. forse perché essendo io amante del mare e di scorci nuovi da scoprire.. a Zante non è stato possibile affittare la barchetta per girarla...e siamo stati un pò "sacrificati" nelle poche accessibili... Comuqnue.. se consideri Cefalonia selvaggia.. ahhh allora Andros? Andros per me è selvaggia.. tanto.. forse roppo.. ma da amarla alla follia! Cefalonia per noi non lo era ahahahaha pensa te!!! Un abbraccio.. e grazie di questo viaggio virtuale.. e bentornataaaaaaaaa :-*

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    1. Grazie claudietta!!!! Si mi ricordo infatti che Zante ti aveva delusa! Però ecco dipende da tante cose: anche io amo il mare ma...dalla spiaggia perché non so nuotare, voi invece prendete la barca: magari le esigenze sono diverse e di conseguenza anche i parametri di giudizio. A me basta un posto il più possibile vicino al mare, in cui poter andare in qualsiasi momento a godere del mare senza dover prendere la macchina. Poi ovviamente l isola ce la giriamo tutta per vedere tutto ciò che offre. E comunque nonostante Cefalonia non mi abbia conquistata quanto Zante...io ci tornerei pure subito! sul fatto che fosse selvaggia forsedarebbe più corretto dire " trascurata". Dalla manutenzione delle strde a tutti i suoi edifici abbandonati in seguito al ssisma e ai più recuperati. Comunque continuo a seguire le tue avventure in giro per la Grecia per prendere spunto per nuove avventure!! Ancora grazie claudietta, tanti baci!

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  7. Da dove vuoi che inizio? aiutooooooooooo.... Mamma mia che meraviglia queste foto, anch'io voglio svegliarmi, aprire le finestre e vedere solo mare, azzurro e limpido mare....
    Poi vogliamo parlare dei piattini? Piatti tipici ormai noti???? Io non li conosco, voglio continuare a sbavare sia su quella montagna di ricotta/panna qualunque cosa sia con sopra le zeste d'arancia, oppure su quel pomodoro ripieno non so di cosa, ma certamente strepitoso e su quella ciotola in cotto appena uscita dal forno??? Vogliamo lasciarcela sfuggire così....
    Grazie mille per aver condiviso e fatto sbavare anche noi!!!

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    1. Allora guarda: la montagna pannosa era in realtà yogurt greco che con le zeste d arancia non le avevo mai assaggiato ma non ti dico che scoperta sensazionale...il pomodoro e il peperone verde erano ripieni di riso e melanzane pure quello indescrivibilmente buoni e infine la ciotola appena uscita dal forno era piena di moussaka. Sì, diciamo che il mio regime alimentare salutista e super controllato è andato un po' a rotoli durante questi 10 giorni ma ne è valsa assolutamente la Pena...non mi sarei mai potuta esimere😉
      grazie a te di aver apprezzato! Tanti baci Mila!

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  8. Ho adorato follemente quest'isola e stiamo pensando di replicare l'anno prossimo :-) Bellissime foto ricche d emozioni, grazie x averle condivise :-)
    ps: tu torni ed io parto..ci sentiamo al mio rientro..ci tenevo a lasciarti il mio saluto <3

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    1. Uh che bello consu!! Anche l anno scorso io tornavo e tu partivi per le tue vacanze. Io adoro le ferie in questo periodo! Buon viaggio, divertiti tantissimo, riposati e quando torni raccontarci tutto! Grazie di essere passata tanti baci!!!!

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  9. Ciaoo cara, bentornata!! Grazie alle tue parole e le tue bellissime foto mi sembra di essere stata in viaggio con voi... purtroppo non sono ancora riuscita ad andare in Grecia (ogni volta sorge un imprevisto che ci scombina i piani.. tipo l'anno scorso che avevamo in programma Corfù e Cefalonia e poi niente da fare...) ma appena mi organizzo bene ti chiederò sicuramente consiglio!!!!
    A proposito di imprevisti, io sono ancora nel marasma del trasloco grazie al ritardo che hanno avuto i muratori... no comment....
    Baci e buona giornata, a presto :-)

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    1. Ciao bella mannaggia ancora alle prese con trasloco e muratori come ti capisco; l anno scorso noi, quest anno è toccato ai miei e insomma tra una cosa e l altra anche noi siamo sempre alle prese con pacchi e scatoloni. Ma non ti scoraggiare!pensa alla tua nuova casetta che presto sarà finita e sistemata e sopratutto pensa a qualche bel viaggio che ti aspetta!! Un bacione grandissimo.

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  10. Per me l'Egeo è quanto di più bello esista al mondo, ma Cefalonia non la conosco, quindi ora ritorno all'inizio del post, me lo godo e prendo appunti... voglio ritornare da quelle parti e lo avrei dovuto fare quest'estate, ma poi per tutta una serie di imprevisti abbiamo dovuto cambiare meta, ma mica rinuncio!
    Un bacio!

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    1. Brava! E perché dovresti rinunciare? Comunque anche tu da quel che ho visto su fb sei stata in un posto bellissimo quest estate! Anche per me la Grecia è di una bellezza unica tra mare, storia cultura e paesaggi meravigliosi
      Un bacio a te Tatiana bella. Buon weekend!

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  11. bel reportage, non sono mai stata a Cefalonia, mi hai dato degli ottimi spunti per un viaggio futuro! Un abbraccio SILVIA

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    1. Grazie Silvia allora ti auguro di fare prestissimo questo viaggio! Un bacione grande!!

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